“E’ ora di dire basta” – dichiara il Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro. “In Italia siamo davanti ad una tragedia continua, con un numero di vittime che non ha uguali negli altri Paesi occidentali”. Il J’accuse di Confedertecnica è nei confronti di chi si allarma solo sotto i riflettori, ma passato il momento di clamore non dà seguito alle promesse.
“Noi richiamiamo il Governo e il legislatore sulla criticità dello stato conservativo degli immobili italiani da anni. Lo abbiamo trattato in convegni, appelli, dichiarazioni accorate più volte anche nell’ultimo periodo, senza un riscontro vero da parte delle istituzioni chiamate in causa”, aggiunge Calogero Lo Castro.
“In un Paese dove si richiede ogni tipo di certificazione, dove la burocrazia è sempre più asfissiante, esiste l’obbligo di certificazione energetica ma non quello della certificazione di stabilità dell’immobile. Esiste la verifica sull’obbligatorietà dei contabilizzatori di calore, ma nessuna verifica sulle fondamenta delle case. Non esistono piani di manutenzione degli edifici pubblici e sono ancora sottoutilizzati gli incentivi per le manutenzioni private. Con il risultato – conclude il Presidente di Confedertecnica – che ogni tanto un palazzo viene giù. Si scava tra le macerie, si celebrano le esequie e pochi giorni dopo tutto torna come prima. La presunta, prospettata priorità per l’argomento viene derubricata. Mentre gli immobili tremano e infine crollano, a rimanere immobile in Italia rimane la politica”.
“Basterebbe – conclude Confedertecnica – una legge di un articolo: è istituito l’obbligo di ottenere il Certificato di Stabilità per ciascuna proprietà immobiliare. Vediamo se il Parlamento riuscirà nell’impresa”.