Anche i professionisti tecnici avranno diritto alla Cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali? Il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso in Appello dicendo sì agli ammortizzatori sociali in deroga negli studi professionali, giudicando fondato il rischio di discriminazione dei professionisti fino ad oggi esclusi perché non “imprese”.
Nel marzo 2011 il Ministero del Lavoro apre agli studi professionali la mobilità in deroga e in agosto estende anche a loro l’istituto della solidarietà. Nell’aprile 2012 l’Inps, contrario alla decisione del Ministero, decide di non riconoscere gli sgravi per le assunzioni di lavoratori in mobilità licenziati dagli studi professionali proprio perché “non imprese”. Nel luglio 2014 anche il Ministero del Lavoro cambia idea, escludendo gli studi dai nuovi Fondi di solidarietà bilaterali previsti dalla riforma Fornero. Lo scorso agosto li taglia fuori da cig e mobilità in deroga e a settembre dagli ammortizzatori in deroga. Ora la decisione del Consiglio di Stato riapre la partita, in attesa che il Tar del Lazio fissi una nuova udienza.
Confedertecnica auspica una decisa riaffermazione dei diritti dei professionisti tecnici ai quali si impegna a fornire costanti aggiornamenti sulla materia.