di Edilportale
03/05/2018
Le Regioni iniziano a definire la programmazione degli interventi di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020. In palio ci sono 1,7 miliardi di euro che il Ministero dell’istruzione, dell’Università e la ricerca (Miur) erogherà a garanzia dei mutui stipulati dagli Enti locali con la Banca europea degli investimenti (BEI) per la realizzazione di progetti di messa in sicurezza o la costruzione di nuovi edifici scolastici.
Per ottenere i finanziamenti, le proposte progettuali dovranno attenersi ad una serie di requisiti, primi fra tutti risolvere le esigenze di messa in sicurezza in rapporto alla popolazione scolastica.
Le Regioni hanno quindi iniziato a pubblicare i bandi per la selezione delle proposte presentate dai Comuni. I progetti ritenuti più interessanti e urgenti saranno sottoposti al Miur, che effettuerà un’ulteriore scrematura e definirà il piano triennale unico di edilizia scolastica su base nazionale. A questo punto la palla tornerà agli Enti locali, che stipuleranno i mutui con la Bei e potranno aprire i cantieri.
Sicurezza scuola, pronte cinque Regioni
Cinque Regioni hanno già pubblicato i bandi per raccogliere le proposte dei Comuni.
L’Abruzzo ha chiesto ai Comuni di trasmettere le istanze entro il 26 maggio 2018. Possono presentare domanda gli Enti locali proprietari di edifici pubblici sedi di istituzione scolastiche statali o di edifici comunali destinati o da destinare a poli dell’infanzia. La Regione darà priorità agli interventi di adeguamento sismico (o nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente), adeguamento impiantistico e ampliamento.
In Emilia Romagna i Comuni dovranno presentare le proposte entro l’8 luglio 2018. Oltre ai requisiti fissati dal Miur, la Regione ha introdotto un ulteriore ordine di priorità nella valutazione delle istanze. I progetti dovranno essere coerenti con la programmazione territoriale della rete scolastica, avere un importo complessivo superiore a 80mila euro. Non potranno essere fissati tetti ai contributi ammissibili perché l’obiettivo è finanziare interventi risolutivi sugli edifici scolasticli.
La Lombardia ha fissato al 10 luglio 2018 la scadenza delle domande e considerato ammissibili i progetti il cui importo complessivo sia superiore a 100mila euro. Possono partecipare gli Enti locali, proprietari di edifici sedi di istituzioni scolastiche statali dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado muniti di codice di edificio presente nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica (ARES).
In Puglia gli Enti possono presentare le istanze fino al 29 giugno 2018. Saranno ammesse solo le proposte progettuali finalizzate a raggiungere la piena agibilità e funzionalità dell’edificio. I progetti devono essere presentati dagli Enti che proprietari o che abbiano l’onere della gestione e manutenzione degli edifici pubblici destinati a sede di istituzioni scolastiche statali o di poli dell’infanzia.
In Veneto i Comuni hanno tempo fino al 20 maggio 2018 per la presentazione delle domande. La Regione non ha introdotto criteri di selezione aggiuntivi, ma ha specificato che è utile partecipare perché la graduatoria sarà valida per tre anni, potrà essere utilizzata anche per ulteriori finanziamenti.
Scuola, il piano triennale da 1,7 miliardi di euro
Le risorse, messe a disposizione dalla legge di Stabilità per il 2016 (L.208/2015), che ha rifinanziato il programma nazionale in materia di edilizia scolastica, copriranno gli oneri di ammortamento dei mutui contratti dagli Enti locali con la Bei per la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di edifici scolastici pubblici, costruzione di nuove scuole e palestre e interventi di miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
Il DM 3 gennaio 2018 ha dettato le priorità per la realizzazione di interventi e le tempistiche da seguire.
Nella definizione delle priorità da proporre al Miur, le Regioni devono seguire il seguente ordine:
– interventi di adeguamento sismico, o di nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente, ovvero di miglioramento sismico nel caso in cui l’edificio non sia adeguabile per la presenza di un vincolo di interesse culturale;
– interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture;
– interventi finalizzati all’adeguamento dell’edificio scolastico alla normativa antincendio previa verifica statica e dinamica dell’edificio;
– ampliamenti e/o nuove costruzioni per soddisfare specifiche esigenze scolastiche;
– altri interventi a condizione che l’ente certifichi che la struttura sia adeguata alle normative vigenti e i relativi dati sono stati inseriti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica.
Gli enti beneficiari sono individuati tenendo conto:
– della necessità di interventi relativi agli edifici scolastici di secondo grado in base al numero degli studenti;
– del livello di progettazione;
– del completamento dei lavori già iniziati e non completati per mancanza di finanziamento misurato attraverso il rapporto fra il costo dell’intervento di completamento e il costo degli interventi già sostenuti;
– della maggiore popolazione scolastica beneficiaria dell’intervento;
– della valutazione della sostenibilità del progetto;
– della dismissione di edifici scolastici per la riorganizzazione del servizio.
Non sono ammessi ai finanziamenti:
– gli interventi sugli edifici nelle zone 1 e 2 di elevato rischio sismico, per i quali l’ente non si sia impegnato ad effettuare la verifica di vulnerabilità sismica;
– gli interventi che prevedano esclusivamente la sistemazione a verde e l’arredo urbano delle aree di pertinenza.
Le Regioni trasmettono al Miur i piani regionali triennali di edilizia scolastica entro il 2 agosto 2018. Il Miur a sua volta deve elaborare un’unica programmazione triennale entro il 1° ottobre.
Fonte: Edilportale