Progettisti, Confedertecnica chiede di valutare i requisiti su 15 anni anziché 10

by | 20 Lug, 2019

L’appello al Ministero delle Infrastrutture e all’Anac per estendere ai progettisti la misura dello ‘Sblocca Cantieri’
Estendere a 15 anni il periodo di riferimento dei requisiti tecnico professionali per gli operatori di Servizi di ingegneria e architettura, così come avvenuto per le imprese che partecipano alle gare di appalto.
È la richiesta inoltrata da Confedertecnica, Confederazione Sindacale Italiana delle Libere Professioni Tecniche, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), al presidente VIII Commissione dei Lavori Pubblici e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Cslp).

Valutazione dei requisiti, la riforma dello ‘Sblocca Cantieri’

Il Decreto “Sblocca Cantieri” (DL 32/2019 convertito nella Legge 55/2019), scrive Confedertecnica nella nota inviata al Mit e ad altri enti, ha esteso da 10 a 15 anni il periodo di riferimento per la certificazione del possesso dei requisiti tecnico-economici delle imprese.
La misura è stata introdotta, su richiesta degli operatori, per venire incontro alle imprese provate dal periodo di crisi. In questo modo si ottiene un maggiore bacino di soggetti idonei alla partecipazione alle gare e si raggiungere lo scopo della legge “Sblocca cantieri”, cioè velocizzare la realizzazione dei lavori.

Valutazione dei requisiti su 15 anni, professionisti esclusi

Non risulta, si legge nella nota, che i professionisti che erogano servizi nel settore possano godere dello stesso beneficio, pur avendo sofferto le stesse problematiche per la crisi economica, se non peggiori perché privi di qualsiasi ammortizzatore sociale.
Ricordiamo infatti che, in base al Codice Appalti e alle Linee guida n. 1 dell’Anac sui servizi di ingegneria e architettura, per la partecipazione alle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura si dovranno rispettare requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa. 
Si tratta del fatturato globale; l’avvenuto espletamento, negli ultimi dieci anni, di servizi analoghi, relativi a lavori appartenenti ad ognuna delle classi e categorie dei lavori cui si riferiscono i servizi da affidare; l’avvenuto svolgimento negli ultimi dieci anni di due servizi di punta; il numero medio annuo del personale tecnico utilizzato negli ultimi tre anni per gli operatori in forma societaria e il numero di unità minime di tecnici per i professionisti singoli o associati.
Estendere il periodo di riferimento da 10 a 15 anni consentirebbe di prendere in considerazione servizi erogati prima che iniziasse la crisi e diminuissero le opportunità lavorative. Confedertecnica ha quindi chiesto al Mit e all’Anac l’emanazione di un’apposita direttiva o l’inserimento di un articolo nel Regolamento attuativo del Codice Appalti di prossima emanazione.
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