“I dati diffusi ieri da Confartigianato – dichiara il presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro – secondo i quali sono oltre 2 milioni le case in tutto il Paese in cattivo stato strutturale, sono arrotondati per difetto. Potrebbero essere infatti molti di più gli appartamenti e le intere ali di edifici svuotati, sventrati, destabilizzati da opere di ristrutturazione rischiose, condotte con imperizia”.
“Il quadro che emerge dal censimento del patrimonio abitativo italiano, che riporta 2.051.808 abitazioni come potenzialmente pericolose, disegna un Paese in cui l’invecchiamento progressivo degli immobili e la loro scarsa manutenzione, unito ad interventi temerari spesso fatti in economia, mettono seriamente a rischio la stabilità di tanti, troppi edifici interi”, prosegue Lo Castro, “Mettendo a rischio ogni giorno la vita di tante, troppe persone”.
“Confedertecnica chiede al Ministero dello Sviluppo Economico la convocazione di un tavolo per l’emergenza manutentiva degli immobili, che consenta alle reti di professionisti tecnici di predisporre controlli a tappeto sulla stabilità degli edifici tesi a realizzare una mappatura aggiornata degli stabili a maggior rischio. Il timore di nuovi crolli riguarda spesso edifici pubblici, in primis le scuole, ma anche gli appartamenti che subiscono ristrutturazioni improprie, a discapito della stabilità strutturale. E’ una condizione che interessa da vicino soprattutto i centri storici delle grandi città italiane, e Roma per prima. Non a caso durante queste giornate cruciali per il Giubileo, e nella settimana in cui Roma si candida alle Olimpiadi 2024, il Lungotevere Flaminio, luogo dell’ultimo crollo – a poca distanza da San Pietro e dallo Stadio Olimipico – diventa il desolante simbolo dell’incuria della capitale, dove l’amministrazione pubblica non riesce a fare niente e l’iniziativa privata è, per converso, capace di tutto”, conclude il presidente di Confedertecnica.