“Mentre sono in corso di accertamento le cause scatenanti del crollo parziale dell’edificio sul Lungotevere Flaminio a Roma, pare certo che fossero in corso lavori edili in due piani diversi sottostanti a quelli crollati.
Se ciò fosse confermato quello che ci si dovrebbe chiedere è se fossero lavori regolarmente denunciati e asseverati da un tecnico abilitato”, scrive in una nota la Giunta di Confedertecnica.”Diversamente – prosegue la sigla che rappresenta i professionisti tecnici – ci troveremmo di fronte all’ennesima ‘complicazione’ derivante dalla liberalizzazione selvaggia dei lavori edili all’interno degli edifici esistenti dove, in mancanza di controlli e di tecnici responsabili, ciascuno si sente libero di agire a proprio piacimento in assoluta carenza di competenze tecniche”.
“La sfiorata tragedia – recita ancora una dichiarazione di Confedertecnica – potrebbe aprire gli occhi su una cattiva abitudine diffusa, quella di affidare lavori edili a ditte senza reali competenze, senza certificazioni e dove la logica del risparmio e una certa dose di incoscienza determinano situazioni come quella che si è verificata. Ricordiamo a tutti i proprietari di immobili che realizzamo opere di ristrutturazione che è assolutamente obbligatorio ricorrere alle prestazioni di professionisti tecnici abilitati. Chi decide di ristrutturare, d’altronde, non ha nello Stato un buon esempio: sottolineiamo agli amministratori pubblici che il dovere di mantenere in essere una manutenzione efficiente è oggi l’obbligo più largamente disatteso nel Paese: si pensi a quanti solai cedono ogni settimana nelle scuole pubbliche italiane, un dato che non ha eguali nel mondo occidentale”.