Confedertecnica denuncia a tutto il mondo dei professionisti un fatto gravissimo che richiede una riflessione profonda e, vogliamo auspicare, una pronta correzione di rotta: i sindacati Cgil, Cisl e Uil attraverso le segreterie confederali di Fisascat, Filcams e Uiltucs hanno volontariamente escluso Confedertecnica dal tavolo di contrattazione e deciso proditoriamente di firmare il nuovo contratto dei dipendenti degli studi professionali scegliendosi un unico interlocutore con cui trattare, a dispetto della reale composizione della rappresentanza del settore.
Abbiamo inizialmente voluto pensare ad un equivoco in cui qualcuno era caduto, in buona fede. I contatti intercorsi hanno però vanificato tale ipotesi, e reso evidente un disegno estromissorio doloso, a fronte del quale saranno tutelate in ogni sede le prerogative e i diritti di chi rappresenta gli studi professionali, ed è stato indebitamente ed artatamente aggirato.
Confedertecnica, che da trent’anni rappresenta i liberi professionisti tecnici ed ha preso parte sin dall’inizio a tutte le trattative per il rinnovo contrattuale degli ultimi decenni, oggi è stata oggetto di una inedita, inaudita e deliberata estromissione, laddove i tre sindacati hanno scelto di stabilire un rapporto di intesa preferenziale e quindi di complicità con una ed una sola parte sociale, scegliendola con ogni evidenza su una base di comodo.
Questo comportamento non è solo scorretto ed arrogante: è antisindacale, perché tradisce le regole di correttezza, trasparenza e rispetto reciproco con cui il sindacato deve agire nei confronti delle altre parti sociali. E’ un comportamento che dimostra, nella malafede del suo opportunismo, le paure di un sindacalismo incapace di rapportarsi con chi solleva posizioni dissimili e obiezioni nel merito. Confedertecnica si batte e si continuerà a battere, da oggi con ancora maggior vigore, per un contratto che tenga in maggior conto le esigenze vere degli studi professionali, senza abbandonarsi ad accordi consumati sulla pelle dei professionisti e dei lavoratori.
Riteniamo che questo rapporto univoco di connivenza tra sindacati e l’esclusività di uno solo dei rappresentanti degli studi professionali sia lesivo delle regole della contrattazione stessa, laddove sia nota e consolidata l’attività di Confedertecnica, presente su numerosi tavoli ministeriali e impegnata sul territorio con numerose sedi regionali che la rendono un imprescindibile interlocutore, sulla base del dato di realtà.
Rivolgiamo un pubblico appello ai vertici nazionali di Cgil, Cisl e Uil affinché intervengano e sanzionino la deriva autoreferenziale di un sindacalismo che vuole interpretare, oltre alla propria, anche tutte le altre parti in campo.
“Colpisce che proprio quei sindacati che rimproverano a Matteo Renzi l’idea di un sindacato unico, a loro volta adottino lo stesso metodo con i propri interlocutori, provando a designare una controparte unica a dispetto della realtà della rappresentanza dei professionisti, che rimane per fortuna libera e plurale”, dichiara il Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro.