“Siamo un Paese reattivo davanti alle emergenze, in cui ci si rimbocca le maniche per far fronte ai disastri ambientali e si sa reagire”, dichiara il presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro.
“Ma siamo anche un Paese in cui non esiste cultura della prevenzione, non esiste attenzione costante verso la manutenzione del territorio, non esiste una prassi legata allo screening preventivo, all’analisi predittiva, alla valutazione anticipata delle conseguenze del maltempo, che pure ciclicamente si ripete, abbattendosi sul Paese colto ogni volta di sorpresa”, prosegue Lo Castro.
“Prevenire è meglio che rimpiangere. Ferrovie, strade, ponti, chiese, scuole, dighe, centri storici, piccoli borghi sono lasciati troppo spesso nel degrado e nell’abbandono manutentivo, salvo poi dover affrontare le emergenze, con un uso delle risorse pubbliche sbagliato. Dopo le nevicate record, adesso c’è il pericolo reale legato allo scioglimento delle nevi: pericolo di allagamenti, di infiltrazioni nelle case, di inagibilità stradale e comunque di un’ eccezionale volume d’acqua per gli argini di fiumi e torrenti. Investire poco nella manutenzione – aggiunge il Presidente di Confedertecnica – non comporta alcun risparmio, al contrario implica costi onerosi, con spese estemporanee elevatissime e appalti gestiti in maniera emergenziale con il rischio talvolta di difettare in trasparenza”.
“Fuori dal patto di stabilità non deve andare quindi l’emergenza terremoto, ma l’insieme degli investimenti per un serio piano di manutenzione e messa in sicurezza del territorio, oggi il più a rischio d’Europa”, conclude Lo Castro.