“Ridurre di cinquanta miliardi le tasse sulla casa, in cinque anni? Siamo spesso d’accordo con le cose che il Presidente del Consiglio dice. Ma siamo anche vigili sulle cose che il Presidente del Consiglio poi non fa”, dichiara il Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro.
“Ad oggi abbiamo una certezza, come professionisti tecnici: la casa, che è sempre stato un investimento primario per gli italiani, è diventata il bancomat della politica. Dal 2011 al 2014 il prelievo fiscale sugli immobili è triplicato”, continua il numero uno di Confedertecnica.
“La fretta di spremere il mattone – prosegue Lo Castro – porta a anche una giungla di aliquote che diventano sempre più pesanti: nel 2014 ha debuttato la Tasi che, insieme alla onnipresente Imu, ha sovrapposto aliquote e combinazioni in una confusione crescente. Il gettito congiunto di Imu e Tasi, ha raggiunto nel 2014 i 25 miliardi di euro. Sappiamo, per i dati resi noti dal Ministero dell’Economia, che i proprietari di abitazioni versano ai Comuni 15-16 miliardi di euro in più ogni anno, con un carico di imposte patrimoniali che, nel quadriennio 2012-2015, può stimarsi in 94 miliardi di euro.
“Questi dati evidenziano come l’imposizione tributaria sugli immobili necessiti di un intervento di riduzione a tutto tondo, immediata e verificabile, perché gli italiani tornino a investire nel mattone con maggior fiducia e magari tornino a commissionare nuovi progetti edilizi, ristrutturazioni ed efficentamenti degli immobili di proprietà”.
“La ripresa del lavoro per il settore dei professionisti tecnici – conclude il Presidente di Confedertecnica, Lo Castro – è infatti inversamente proporzionale alla pressione fiscale, perché necessità di risorse disponibili da parte di famiglie ed imprese che devono tornare a puntare sugli immobili quale bene strategico per il risparmio, mentre oggi chi possiede una casa si sente oggetto di un continuo prelevamento forzato, cui è urgente porre un argine”.