Il futuro delle professioni tecniche in Italia: opportunità e rischi delle nuove regole del lavoro

6 Ott, 2018

È fuor di dubbio che l’emanazione del recente d.l. 12 luglio 2018, n. 87, recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”, convertito con modificazioni dalla l. 9 agosto n. 96, abbia rinfocolato il dibattito tra imprenditori, organizzazioni sindacali, forze politiche, studiosi ed operatori in ordine all’individuazione delle regole del mercato del lavoro più idonee a favorire l’incremento dei livelli occupazionali nel nostro Paese, mantenendo al contempo comunque standard accettabili di garanzia dei diritti dei lavoratori. In effetti, non si è fatto in tempo a trovare un assestamento del sistema normativo appena rivisto, non più di quattro anni fa (si allude ai provvedimenti legislativi successivi alla l.d. 10 dicembre 2014, n. 183, convenzionalmente assunti nell’espressione sintetica di “Jobs Act”), che il legislatore – assumendo una chiara posizione di discontinuità rispetto al passato, quanto a metodo e logiche di riferimento – ha ritenuto di immettere nel quadro normativo nuovi e importanti segmenti regolatori, a partire dalla disciplina del contratto a termine e del regime sanzionatorio in caso di licenziamento illegittimo. Con il risultato che, da qui ai prossimi mesi ed anni, occorrerà giocoforza intensificare ancor di più l’analisi dell’impatto economico dei processi riformatori come avviati, valutandone attentamente rischi potenziali, effetti non voluti ed effetti desiderati.
Con l’ambizione di contribuire al dibattito in corso, quanto mai vivo e però non scevro da insidie – offrendo, se possibile, il proprio apporto di idee, proposte, soluzioni – Confedertecnica e Dipartimento Demm dell’Università degli Studi del Sannio hanno stretto una relazione istituzionale che prende le mosse proprio da questa prima iniziativa seminariale, specificamente protesa a (tentare di) coniugare gli effetti delle importanti trasformazioni del quadro normativo generale, appena tratteggiato, con lo specifico campo del lavoro nell’area delle professioni tecniche, del lavoro cioè alle dipendenze di aziende e studi professionali del settore tecnico (ingegneri, architetti, geometri, periti industriali, geologi, agronomi e forestali, periti agrari, agrotecnici ed altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale). L’obiettivo comune è quello di raccogliere e “mettere a sistema” gli apporti di ognuno dei soggetti coinvolti nella costruzione delle regole del settore delle professioni tecniche. Si tratta di in un settore, infatti, ove appare ancor di più urgente procedere ad una preliminare operazione di definizione e chiarificazione delle regole del lavoro, a partire dalle tipologie contrattuali utilizzabili oggi dall’imprenditore/datore di lavoro.
Università degli Studi del Sannio Benevento
Convegno – 24 ottobre 2018